Domanda:
proteggiamo la nostra lingua dall estinzione ?
Dome
2013-09-13 10:00:51 UTC
mi sono imbattutto su youtube su un video dove uno scrittore datato italiano intervistato ha detto una cosa molto significativa ... ha sottolineato come la lingua italiana stia venendo a poco a poco inquinata da quella inglese tant'è che in un numero di settori sempre maggiore la presenza di parole inglesi o inglesi italianizzate stia prendendo il posto di parole italiane che vogliono dire esattamente la stessa cosa rispetto a quelle inglesi. Tra i vari settori un settore molto importante è quello dei videogiochi e questa mentalità sta influenzando in particolare le generazioni di giovani che ahimè cresceranno con questo seme corrotto. Questo scrittore ha sottolineato che è proprio così che le lingue muoiono ... vengono inquinate poco alla volta fino a sparire del tutto ... perché dovete fare questo regalo agli inglesi ?? è davvero il caso ?? forse direte " be una lingua vale l'altra " ... be allora proprio perché una lingua vale l altra perché non scegliamo di schierarci dalla parte della nostra di lingua ?? hanno gli inglesi fatto qualcosa che ci rende debitori verso di loro ?? abbiamo una storia letteraria prestigiosa in tutto il mondo ... non uccidiamo la nostra lingua perché se andiamo avanti cosi tra 30 40 anni l'italiano morirà ... che ne pensate ???
Sette risposte:
nicoladc89
2013-09-14 02:51:48 UTC
In realtà l'italiano è - non ci crederai ma è vero - una delle lingue che meno subiscono la presenza dell'inglese.

Nel settore informatico l'uso dell'inglese è d'obbligo, tanto che si è coniato il termine inglese tecnico. Il motivo è più che ovvio.

Parole come computer, mouse, desktop, gameplay, notebook, tablet, smartphone, cpu, ram, rom, cd-rom, bluray disk, hard disk, file system, joystick, controller... sono tutte parole che nascono in inglese e in inglese per forza di cose restano e mi sembra assurdo fare come d'altri tempi quando si italianizzava tutto, tanto che Rene Des Cartes diventa Cartesio, Thomas More diventa Tommaso Moro, Mikołaj Kopernik diventa Niccolò Copernico.



E' vero che l'Italia ha una storia letteraria prestigiosa, è vero che l'italiano è una delle più belle lingue del mondo, ma è anche vero che Copernico era polacco e non italiano, quindi perché togliere meriti alla Polonia italianizzandolo in Copernico? Perché togliere il merito agli USA italianizzando Mouse, Desktop, Gameplay?



Questa è una cosa del tutto normale. Tieni presente che in inglese, la pizza resta pizza (in italiano), gli spaghetti restano spaghetti, vendetta si dice vendetta e poi, mozzarella, mamma, salame, latte, ciao, bravo, dilemma, cappuccino, espresso.

In campo musicale entrano in tutte le lingue del mondo parole come: allegro, lento, veloce, allegretto, lacrimoso, virtuoso, spinto, serioso, adagio, molto allegro, largo, toccata e fuga, rondo, concerto, rondo, coda, lamento, sinfonia ecc...

In campo architettonico: gesso, stucco, piazza, cupola, duomo, belvedere, anticamera,

In campo scientifico: algebra

In campo culinario: praticamente tutti i nomi di piatti rimangono in italiano.

Ma aspetta non è finita qui: video, terracotta, intaglio, imbroglio, propaganda, ghetto, terrazzo, manifesto, studio, dilettante, scenario, tempura, incognito, influenza, fiasco, lava, portico, bravo, motto, torso, gusto, gratis, magnifico, madonna, pedante, bordello, lazzaretto, amoroso, becco, canaglia, capriccio, estro, furioso, genio, incognito, ruffiano, volpone, granito, grotto, libeccio, scirocco ecc...

E tutto questo senza parlare delle italianizzazioni: affresco che diventa fresco, banca che diventa bank, bancarotta che diventa bankruptcy, saldare che diventa to sald, manager che deriva da maneggiare, tarantula da tarantola, archipelago da arcipelago, macaroni da maccheroni, volcano da vulcano ecc...



Detto questo, ripeto, l'italiano ha meno parole inglesi del francese (quando ritrovo le statistiche te le scrivo).

Tra l'altro molte parole inglesi hanno la traduzione in italiano: computer diventa calcolatore (nei libri di testo di informatica - sono perito informatico e laureando - in quasi tutti, c'è scritto calcolatore), il controller l'ho spesso sentito chiamare telecomando/telecomandino, hard disk diventa disco rigido, notebook diventa portatile... ma per carità di Dio non facciamo come gli spagnoli che traducono Mouse in Raton. (Gli spagnoli hanno tradotto tutto perché hanno avuto il fascismo fino all'altro ieri, in tutto il mondo si dice cupcake, in spagna Magdalena)



In generale penso che il pericolo per la nostra lingua non dipende da quante parole inglesi usiamo, anche perché le usiamo solo in particolari campi e ti ripeto in informatica l'inglese è d'obbligo come lo è l'italiano in musica o cucina (appena dietro al francese). Parliamo infatti di inglese tecnico in informatica e di francese tecnico in cucina.

E come noi importiamo diverse parole inglesi, gli inglesi ne importano parecchie italiane.

Il prolema della lingua italiana è che non la si usa più nella sua completezza, la stiamo semplificando in maniera esagerata. Usare passato remoto e semplice è ormai da tutti considerato la stessa cosa, tanti termini - magari complessi - spariscono ecc...



Poi, ovviamente ci sono altri termini. Location viene abbastanza utilizzata, ma direi che posto, luogo ecc... vengono molto più utilizzate. Brunch è una parola che ho sentito pronunciare solo nei film. C'è film (la cosa bella è che film è inglese, da pellicola, ma film in inglese si dice movie), c'è freezer, sport, sandwich (anche se penso che la maggior parte degli italiani usi tramezzino o panino), hamburger, hot dog, ... non sono tantissime le parole inglesi utilizzate nel linguaggio comune, cioè al di fuori del campo tecnico.



P.S. Italianizzare vocaboli stranieri non cambia un c... i vocaboli inglesi nella lingua italiana si comportano come quelli italiani e ne seguono le regole. Diciamo I computer e non i computers, scrivere un post diventa postare ecc... Sono parole inglesi ma si comportano come italiane. A differenza di curriculum curricula che è latino in tutto o dell'inglese datum data anch'esso latino in tutto, grammatica compresa. Dire mouse o topo, cambierebbe solo il vocabolo, non la lingua. Il plurale di mouse in italiano è mouse, non mice o mouses.
I'm just me
2013-09-13 17:54:41 UTC
Secondo me è l'internazionalizzazione a tutti i costi il problema piuttosto che l'inserimento nella propria lingua di vocaboli che vengono dall'estero.



Il problema grande è che spesso si inseriscono parole estere dove non ve n'è bisogno e questo è da evitare... ad esempio "andiamo a fare un brunch"... noi abbiamo lo spuntino che è tale in tutte le ore della giornata. Perché quello di metà mattinata dobbiamo chiamarlo "brunch"?

In ambito finanziario abbiamo dei vocaboli che possono sostituire efficacemente quelli d'uso comune, dunque parlare di "spread" è inutile quando in italiano c'è il termine "differenziale" che spiega in maniera più chiara di cosa si stia parlando.



Ma in ambito informatico, il "computer" si chiama così perché tale è il suo nome. Chiamarlo "elaboratore elettronico" non avrebbe senso visto che si sta parlando di un oggetto con un suo nome.

Così come "mouse" non vorrei venisse mai tradotto con "topo".



Del resto, non mi sognerei mai di chiamare "abiti cerimoniali giapponesi" i kimono... non mi sogno di chiamare "cilindri di carni tritate" i wurstel... sarebbe ridicolo QUASI come quello che si deve fare una shower al più presto dovendo andare al brunch con i friends.
?
2013-09-13 18:26:42 UTC
Dome, questo dibattito è molto sentito nella mia facoltà, lettere moderne, e devo ammettere che concordo con te.

Mio padre ha 70 anni e lavora nell'ambito tessile, usa solo termini inglesi per i vestiti, già ma già quando iniziò c'era questa tendenza.

Ti posso dire che anche molte parole italiane sono esportate e non solo "pizza" e "pasta".

Inoltre subiamo fortemente anche la commistione con altre lingue, come il francese, ma in minoranza rispetto all'inglese.

Il problema di fondo è che se si conoscesse il corrispettivo italiano, non ci sarebbe affatto un problema.

A chi vogliamo dare la colpa?

I ragazzi che giocano con i videogiochi con chi si confrontano, qui in Italia non c'è apertura mentale ed ecco che scatta la voglia di comunicare col mondo, in inglese ovviamente.

Nei manuali informatici, nelle università stesse, molti testi sono in inglese.

Alla Bocconi, ad economia, c'è un esame di economia in lingua inglese non di "lingua inglese".

Io non mi preoccuperei tanto dell'intromissione dell'inglese ma piuttosto dell'ignoranza degli italiani, che sbagliano i congiuntivi, che non conoscono i periodi ipotetici, che semplificano e striminziscono le parole.



Cavolo era così bello scrivere "ti voglio bene" oggi che abbiamo TVTTB, sul serio?

Io odio il linguaggio abbreviato, è per pigri che disimparano l'italiano.

Come al solito, noi bel popolo, distruggiamo ciò che di meglio abbiamo...



Baci ;)
Mariposita
2013-09-13 17:32:55 UTC
Ho postato una domanda simile in cui accuso i giornalisti di utilizzare anglicismi immotivatamente. Per giunta, i nostri cari giornalisti fanno sempre più spesso della gaffes pazzesche commettendo 'orrori' in italiano. Vorrei tanto che imparassero bene la propria lingua e bandissero l'esterofilia dalle nostre tv che, peraltro, compromette l'informazione.
Dadina
2013-09-14 07:40:37 UTC
quando sento dire frasi come "cerchiamo una bella location" mi cadono le braccia, soprattutto perchè frasi del genere le sento pronunciare sempre più spesso anche da giornalisti e scrittori di un certo livello, e in generale gente che conosce molto bene la lingua italiana.
Mindi
2013-09-13 17:12:43 UTC
Sono perfettamente d'accordo!! Ormai inglesismi e cavolate varie sono all'ordine del giorno. Quando qualcuno ti da un biglietto da visita ci sono scritte che coprono righe e righe e tu dici "cavolo, questo si che è importante!" e poi stringi stringi, fa il venditore ambulante! Senza denigrare questo rispettabilissdimo mestiere, vorrei semplicemente dire che bisognerebbe evitare di riempirsi la bocca con paroloni altisonanti in lingua straniera. L'altra settimana una mia amica mi ha detto "facciamo un coffee break?" Io l'ho mandata a c***!!

Dovremmo fare come gli spagnoli, che traducono e rendono loro i termini più comuni, come il mouse che diventa il raton o il computer che diventa la computadora.

Abbiamo illustri poeti, scrittori italiani e ci vendiamo la lingua come m***



PS:

Credo che non ci sarebbe bisogno di chiamare il computer "elaboratore elettronico" o i wurstel "cilindri di carne tritata", perché se qualcuno volesse, che sia l'accademia della crusca o altro,una traduzione consona la troverebbe comunque. I termini stranieri come computer, mouse, guard rail,ecc... hanno quel nome perché siamo noi a volerlo!
anonymous
2013-09-13 17:05:42 UTC
Tutto ciò è successo grazie all'invenzione e il succesivo commerci del pc.

E' così che la lingua inglese ormai sta dinvetando lingua mondiale, perchè appunto i computer, i primi ma anche quelli di adesso, avevano e hanno funzioni che hanno il nome in inglese, quindi per sapere cosa voleva dire si doveva per forza imparare la lingua, e così, piano piano, l'inglese a preso il sopravvento sul resto delle altre lingue.

Questo ce lo avevano detto a scuola tempo fa.

In ogni caso non credo proprio che bastino 30 o 40 anni per far sparire una lungua


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