Sono d'accordo con @Victorsa, almeno per quel che riguarda il 1800.
Se pensi che il mondo attuale sia peggiore di quello degli anni Sessanta o del 1800 pensi male, malissimo.
La disparità di sesso negli stipendi è una stronzata colossale, un'uomo e una donna che fanno lo stesso lavoro percepiscono lo stesso identico stipendio. Il nepotismo c'è ora ma nel 1800 e negli anni Sessanta c'era molto di più. Negli anni Sessanta il razzismo era fortissimo, nel 1800 in USA c'erano gli schiavi ecc...
Il fatto è che tu sogni un 1800 che è completamente diverso dalla realtà. E vivere in un mondo in cui si muore di parto per lo più per setticemia causata dalle scarse condizioni igieniche, in cui sei fortunata ad arrivare a 60 anni, in cui non hai il bagno in casa, a meno che tu non sia nobile o ricchissima, in cui si rischia di morire per una semplice influenza, ecc...
Sogni di essere una riccona, magari nobile, e ti ricordo che una persona normale, della classe operaia, viveva in un mondo terribile e comunque la classe operaia di adesso vive meglio di quella nobile di allora: sanità migliore, scuola migliore ecc... Sogni di vivere in un mondo di circoli culturali, in cui tu saresti una privilegiata (altrimenti manco sapresti leggere), e te ne sbatteresti altamente le palle della maggior parte della popolazione costretta a far lavorare i propri figli per poter mangiare, sempre che non muoiano di qualche malattia.
Il periodo storico attuale è certamente migliorabile e ha difetti che in altre epoche non c'erano (tipo i bambini che crescono senza genitori e affidati a babysitter e asili nido perché entrambi i genitori devono lavorare), ma da qui a dire che era meglio il passato ne passa e ne passa eccome.
Il fatto è che quando si pensa al passato si pensa solo al lato bello e non alla totalità, il sogno di vivere nel passato è - quasi - uguale a quello esterofilo in cui si pensa che le altre nazioni siano migliori della nostra. Anche in quel caso si guardano solo i lati positivi, dimenticandosi di quelli negativi (uno su tutti che se vai all'estero rimarrai sempre e solo un immigrato, non pensate che solo in italia gli immigrati fanno i lavori più umili, vai in Inghilterra a vedere cosa fanno gli italiani, il più fortunato fa il commesso, lavorando per 5 sterline l'ora).
Accedere alla cultura? Forse non è accessibile a tutti, ma nel 1800 il tasso di analfabetismo era altissimo, nel 1861 in Italia il 78% della popolazione era analfabeta in Sardegna e Sicilia più del 90%. Meno di 100 anni dopo si era intorno al 15%, ora siamo al 1.2%. Non saper leggere mi pare un discreto ostacolo per accedere alla cultura. Ah, ma no, tu sogni di essere parte di quella piccola percentuale di gente privilegiata...
Per quel che riguarda gli anni Sessanta, solo per la musica, per il resto sto meglio adesso, magari tornerei negli anni Novanta o agli inizi del 2000. Ma non più indietro di così. Anni 50-80 Guerra Fredda, anni 70 gli Anni di Piombo, anni 60 guarda che mica protestavano a càzzo nel 1968 non stavano tanto tanto bene. Anni 50 distrutti dalla guerra. Anni 40 guerra. Anni 20-30 totalitarismi e dittature, anni 10 guerra ecc... Prima del 900 no grazie, vivere in un mondo in cui sarei morto da un pezzo di Pertosse o di vaiolo (adesso debellato) non mi garba affatto.
Poi, sai, i problemi di adesso, non arrivare a fine mese, le banche che non danno soldi alle imprese, ecc... in quegli anni erano problemi che non interessavano a nessuno, le nazioni erano o oligarchiche o monarchiche, dei problemi della povera gente non gliene sbatteva un c. a nessuno e loro manco si lamentavano perché quando non lavoravano erano impegnati a stare vivi (e le storie che tu senti adesso di quel periodo sono di quella parte della popolazione che le sapeva scrivere, ovvero gente privilegiata, minoranza, che vivevano in un mondo tutto loro, come se tra 100 anni leggessi una storia scritta dalla figlia di Berlusconi, invece che dal povero giornalista precario). Già il fatto di non vivere in un clima di costante paura, se non per qualche problema finanziario, rende quest'epoca migliore di tutte (forse tranne fine anni Novanta e primi Duemila, fino al 2002-2003) le epoche passate. Solo il non dover aver paura perché mio figlio ha la bronchite, solo il non dover aver paura perché mia moglie sta partorendo, solo il poter cacàre seduto su un water in un sistema fognario che è la migliore invenzione per la salute, o il poter chiacchierare con uno che abita dall'altra parte del mondo o iscriversi ad un università anche se in banca hai 25 euro, rende quest'epoca certamente più vivibile, anche se non sei un nobile o ricco privilegiato.
Ah, la prossima volta che passi in una libreria e vedi 30 Divine Commedie, pensaci.
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DemocraziaCristiana, sarai tu. E non capisco come si possa sognare di vivere in un'epoca dove i diritti ora sacrosanti, oltre che alla salute, non erano garantiti.