Domanda:
Sono io l'unica a sognare un'altra epoca ? sono forse esagerata?
FFGG
2013-10-25 03:32:03 UTC
Ciao a tutti. ho 19 anni. Sono una ragazza che ama l'arte e leggere.
Sono l'unica che certe volte vorrebbe essere nata in un'altra epoca?
Sono consapevole che ogni periodo storico ha i suoi lati negativi, ma certe volte vorrei avere vissuto negli anni 60'. oppure verso la fine del 1800 ( amo tantissimo il XIX secolo, sono appassionata dell'arte e della letteratura di quell'epoca).
Voi sognate certe volte di vivere in un altro periodo storico?
Spesso la gente sostiene che ''sembro una ragazza di altri tempi''. Premetto che ho amici e che non sono ''rigida'', ho i miei interessi ma sono socievole..
Eppure certe volte penso che sono stufa di questi ritmi frenetici, dell'uso smodato della tecnologia, dei nuovi valori giovanili , etc... Sono io a sbagliare ?
Undici risposte:
?
2013-10-25 06:06:32 UTC
ecco la mia anima gemella...letteraria! anche io ho sempre sognato di vievere in un'altra epoca. Penso che gli anni 60 siano un po' il sogno di tutti. A me sarebbe piaciuto vivere in tutto il periodo che va dalla fine dell'800 fino agli anni 40 circa. In ambienti e situazioni diverse ovvio. Per questo ,, credo, il mio genere preferito sono le autobiografie di gente comune. Mi ci immedesimo e....sogno!
Gattorso
2013-10-25 03:41:07 UTC
Ci ho pensato parecchie volte, ma dopo la lettura di tanti libri di storia, mi sono reso conto del fatto che non esiste un'età dell'oro o un'epoca ideale: ogni epoca ha le sue pecche, perchè i cretini abbondano e sono sempre stati numerosi. Aveva perfettamente ragione l'auotre del Qoelet, che nei primi versi scrive:



[4]Una generazione va, una generazione viene

ma la terra resta sempre la stessa.

[5]Il sole sorge e il sole tramonta,

si affretta verso il luogo da dove risorgerà.

[6]Il vento soffia a mezzogiorno, poi gira a tramontana;

gira e rigira

e sopra i suoi giri il vento ritorna.

[7]Tutti i fiumi vanno al mare,

eppure il mare non è mai pieno:

raggiunta la loro mèta,

i fiumi riprendono la loro marcia.

[8]Tutte le cose sono in travaglio

e nessuno potrebbe spiegarne il motivo.

Non si sazia l'occhio di guardare

né mai l'orecchio è sazio di udire.

[9]Ciò che è stato sarà

e ciò che si è fatto si rifarà;

non c'è niente di nuovo sotto il sole.

[10]C'è forse qualcosa di cui si possa dire:

«Guarda, questa è una novità»?

Proprio questa è gia stata nei secoli

che ci hanno preceduto.
?
2013-10-25 04:05:57 UTC
No, non sei l'unica. Personalmente penso che ogni tanto bisogni staccare da questa vita frenetica, hai mai provato a fare un fine settimana in un posto senza computer o smatfone?

Io sì e non hai idea di come ci si rilassi.

Anche io amo il XIX secolo ma penso che non riuscirei a viverci, soprattutto per l'idea e la concezione della donna. Il pensiero di non potermi realizzare, di fare solo "salotto" peggio ancora la casalinga in determinate condizioni, no davvero non riesco a immaginarmici ...

Prova a staccare dalla frenesia di tutti i giorni, magari con la compagnia di poche e care persone, con un bel libro per sentirsi in un'altra epoca.

Baci ;)
anonymous
2013-10-25 03:34:54 UTC
Finalmente! Credevo di essere il solo. Anche io vorrei vivere negli anni '60. Altre volte negli anni '20 o '30,

oppure nel '700.
?
2013-10-25 03:34:02 UTC
forse vorresti un altra vita
nicoladc89
2013-10-25 09:52:47 UTC
Sono d'accordo con @Victorsa, almeno per quel che riguarda il 1800.

Se pensi che il mondo attuale sia peggiore di quello degli anni Sessanta o del 1800 pensi male, malissimo.

La disparità di sesso negli stipendi è una stronzata colossale, un'uomo e una donna che fanno lo stesso lavoro percepiscono lo stesso identico stipendio. Il nepotismo c'è ora ma nel 1800 e negli anni Sessanta c'era molto di più. Negli anni Sessanta il razzismo era fortissimo, nel 1800 in USA c'erano gli schiavi ecc...



Il fatto è che tu sogni un 1800 che è completamente diverso dalla realtà. E vivere in un mondo in cui si muore di parto per lo più per setticemia causata dalle scarse condizioni igieniche, in cui sei fortunata ad arrivare a 60 anni, in cui non hai il bagno in casa, a meno che tu non sia nobile o ricchissima, in cui si rischia di morire per una semplice influenza, ecc...

Sogni di essere una riccona, magari nobile, e ti ricordo che una persona normale, della classe operaia, viveva in un mondo terribile e comunque la classe operaia di adesso vive meglio di quella nobile di allora: sanità migliore, scuola migliore ecc... Sogni di vivere in un mondo di circoli culturali, in cui tu saresti una privilegiata (altrimenti manco sapresti leggere), e te ne sbatteresti altamente le palle della maggior parte della popolazione costretta a far lavorare i propri figli per poter mangiare, sempre che non muoiano di qualche malattia.





Il periodo storico attuale è certamente migliorabile e ha difetti che in altre epoche non c'erano (tipo i bambini che crescono senza genitori e affidati a babysitter e asili nido perché entrambi i genitori devono lavorare), ma da qui a dire che era meglio il passato ne passa e ne passa eccome.

Il fatto è che quando si pensa al passato si pensa solo al lato bello e non alla totalità, il sogno di vivere nel passato è - quasi - uguale a quello esterofilo in cui si pensa che le altre nazioni siano migliori della nostra. Anche in quel caso si guardano solo i lati positivi, dimenticandosi di quelli negativi (uno su tutti che se vai all'estero rimarrai sempre e solo un immigrato, non pensate che solo in italia gli immigrati fanno i lavori più umili, vai in Inghilterra a vedere cosa fanno gli italiani, il più fortunato fa il commesso, lavorando per 5 sterline l'ora).



Accedere alla cultura? Forse non è accessibile a tutti, ma nel 1800 il tasso di analfabetismo era altissimo, nel 1861 in Italia il 78% della popolazione era analfabeta in Sardegna e Sicilia più del 90%. Meno di 100 anni dopo si era intorno al 15%, ora siamo al 1.2%. Non saper leggere mi pare un discreto ostacolo per accedere alla cultura. Ah, ma no, tu sogni di essere parte di quella piccola percentuale di gente privilegiata...



Per quel che riguarda gli anni Sessanta, solo per la musica, per il resto sto meglio adesso, magari tornerei negli anni Novanta o agli inizi del 2000. Ma non più indietro di così. Anni 50-80 Guerra Fredda, anni 70 gli Anni di Piombo, anni 60 guarda che mica protestavano a càzzo nel 1968 non stavano tanto tanto bene. Anni 50 distrutti dalla guerra. Anni 40 guerra. Anni 20-30 totalitarismi e dittature, anni 10 guerra ecc... Prima del 900 no grazie, vivere in un mondo in cui sarei morto da un pezzo di Pertosse o di vaiolo (adesso debellato) non mi garba affatto.



Poi, sai, i problemi di adesso, non arrivare a fine mese, le banche che non danno soldi alle imprese, ecc... in quegli anni erano problemi che non interessavano a nessuno, le nazioni erano o oligarchiche o monarchiche, dei problemi della povera gente non gliene sbatteva un c. a nessuno e loro manco si lamentavano perché quando non lavoravano erano impegnati a stare vivi (e le storie che tu senti adesso di quel periodo sono di quella parte della popolazione che le sapeva scrivere, ovvero gente privilegiata, minoranza, che vivevano in un mondo tutto loro, come se tra 100 anni leggessi una storia scritta dalla figlia di Berlusconi, invece che dal povero giornalista precario). Già il fatto di non vivere in un clima di costante paura, se non per qualche problema finanziario, rende quest'epoca migliore di tutte (forse tranne fine anni Novanta e primi Duemila, fino al 2002-2003) le epoche passate. Solo il non dover aver paura perché mio figlio ha la bronchite, solo il non dover aver paura perché mia moglie sta partorendo, solo il poter cacàre seduto su un water in un sistema fognario che è la migliore invenzione per la salute, o il poter chiacchierare con uno che abita dall'altra parte del mondo o iscriversi ad un università anche se in banca hai 25 euro, rende quest'epoca certamente più vivibile, anche se non sei un nobile o ricco privilegiato.



Ah, la prossima volta che passi in una libreria e vedi 30 Divine Commedie, pensaci.

____________

DemocraziaCristiana, sarai tu. E non capisco come si possa sognare di vivere in un'epoca dove i diritti ora sacrosanti, oltre che alla salute, non erano garantiti.
Antonella
2013-10-25 08:59:30 UTC
Se devo essere onesta,non mi piacerebbe per niente vivere in un'altra epoca.Sto benissimo in questa!
victorsalisgrave
2013-10-25 05:21:27 UTC
è una caratteristica del 'romanticismo ignorante' fissarsi sul passato come fosse una specie di epoca d'oro. Scusami la brutale franchezza, ma da esemplare femminile della nostra specie, negli anni '60 saresti fortunata ad avere il diritto di sceglierti un marito, e le tue prospettive di carriera sarebbero state formidabili nel campo casalingo. Senza un matrimonio, da adulta saresti considerata alla stregua di una poco di buono. E di sicuro in caso di stupro saresti stata TU la colpevole in parte (se non del tutto). Parliamo anche di aborto in caso di gravidanza indesiderata? Scordatelo bello e buono, senzadio!

Oh, sì, arte e letteratura dell'800: ti auguro di essere figlia di famiglia DECISAMENTE benestante, perché dato il leggeriiiissimo classismo dell'epoca, o eri dalla parte dei soli o eri figlia di contadini, di quelli poveri ma di brutto, senza uno solo dei benefici medici della scienza moderna. Oh, e sempre in quanto donna, anche in quel periodo avresti sofferto un solo destino: quello di moglie e riproduttrice, magari col diritto di studiarti un paio di libri ogni tanto, visto che alle donne l'accesso alla cultura era ancora più limitato che agli uomini. Oh, ma in compenso avresti potuto leggerti taaaanta bibbia, quella non si negava ormai a nessuno.

E, giusto per essere chiari, quando parli di 'cultura dell'800', ti sfugge che comunque non si trattava di cultura accessibile come la considereresti oggi: niente internet, librerie con una scelta limitatissima, cataloghi indicizzati da Madre Chiesa, letture PROIBITE, e senza il telefono, radio o TV avresti dovuto affidarti ai pettegolezzi per sapere cosa veniva prodotto -non a caso le pubblicazioni erano molto settoriali e non erano certo rivolte a un inesistente mercato di massa, bensì sponsorizzata da famiglie nobili con i loro interessi. Uno scrittore con i suoi mecenati non poteva certo diffondere liberamente la propria opera presso una famiglia rivale. Dovevi andare a teatro (niente cinema, ricorda!) per assistere a qualche ennesima ripetizione dell'ennesimo testo borioso; questo se eri una dama, ma se eri una contadina non solo restavi a casa in una condizione di ignoranza, miseria, e schiavitù domestica, ma dovevi considerarti fortunata ad avere il PERMESSO di andare in qualche bettola a sentire un cantore di bassa lega o assistere a qualche rozzo spettacolo.

Oh, certo, niente ritmi frenetici: una noia infinita fatta di pettegolezzi e doveri di brava donnina se eri ricca. Ramazza, parto, rischio di morte da parto, preghiera, fare da mangiare, seminare i campi, parto...con i ritmi quotidiani segnati dalla diocesi e dal calendario. Ehi, poi c'era il mercatino! Uno spasso! Qualche succoso pettegolezzo extra non ce lo si nega, ma occhio a non parlarne col marito che tanto che gliene frega. Da donna di casa, il tuo DOVERE era di non aprire bocca se non per essere daccordo ed aprire le gambe appena lui lo voleva. Le bastonate non erano punite dalla legge si ti negavi al tuo dovere coniugale. E occhio a non farti una cultura! Le donne della gleba, nell'800, in Italia, erano considerate un'anomalia, roba da pazzi! Diritti zero.

Quindi sì, che schifo questi tempi in cui l'informazione e la cultura sono alla portata di un clic, in cui con un treno puoi andare da Roma a Milano in tre ore mentre nell'800 ci avresti messo un paio di giorni in carrozza. E che SCHIFO che tu abbia più diritti oggi di quanti ne avresti MAI avuti in quell'epoca bella illuminata. Ti prego, forse sono io che esagero un pochino, ma questo paradiso extra-retro di cui parli 'un lo vedo mica..

EDIT - Non ti giudico perché fantastichi, lo facciamo tutti!

Quanto all'ignoranza che ho citato in apertura, non è un termine spregiativo: è un fatto! Tutti, me incluso, siamo profondamente ignoranti di cosa significasse *veramente* vivere in quei tempi, per ovvie ragioni, non ci vivevamo! Quando poi parliamo di decenni recenti, le sole esperienze della nostra memoria sono quelle della nostra gioventù o infanzia, anni senza responsabilità e senza conti da pagare. Fra trent'anni, qualche ragazzino dirà che questo decennio è stato fichissimo...
anonymous
2013-10-25 05:13:18 UTC
Credo che ogni epoca abbia avuto i suoi problemi, le sue crisi, i suoi pregi e difetti.

Anche a me piacerebbe vivere in un'altra epoca, ma forse è solo curiosità, come penso possa essere la tua, magari è solo curiosità, dovuta a l'aver letto libri su quelle epoche ed esserti quindi fatta un'opinione.

A mio avviso la tua come la mia è solo curiosità, tu che pensi? Mi sbaglio?

Anche io sto bene e sono felice in questa epoca, però il ritmo troppo frenetico, la gara che ormai sembra esserci tra le persone per conquistare una posizione, ha fatto si che si perdessero molti valori, ormai una persona che non ha la brama di conquistarsi per forza una posizione importante nella vita, che non ha per forza la voglia di dover dimostrarsi agli altri come una persona in gamba, di successo, che si accontenta di un umile lavoro e di poche cose, è vista come una persona fallita, una persona triste, incapace, e tutto questo a me non piace proprio di quest'epoca moderna.

Scusa se mi sono dilungato tanto, ciao ciao.
?
2013-10-25 04:35:11 UTC
anche a me piace molto l' 800 soprattutto se visto in un ottica steampunk. ma mi piace anche l' era classica dei miti greci e romani. mi piace il periodo delle crociate e il medioevo in generale (anche fantasy). ma anche il futuro post-apocalittico del cyberpunk.

non ce nulla di male nel voler fuggire via da questo sistema di m***a!
?
2013-10-25 06:05:09 UTC
Anche io sogno di vivere nel 1800 sopratutto a Londra


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