Domanda:
Mi consigliate dei libri ?
?
2011-08-04 02:52:12 UTC
Dei libri seri e che vi hanno colpito .. grazie (:
Nove risposte:
Jane
2011-08-04 03:47:56 UTC
Libro serio, ma indimenticabile: Cecità di Josè Saramago.



In un tempo e un luogo non precisati, all'improvviso l'intera popolazione diventa cieca per un'inspiegabile epidemia. Chi è colpito da questo male si trova come avvolto in una nube lattiginosa e non ci vede più. Le reazioni psicologiche degli anonimi protagonisti sono devastanti, con un'esplosione di terrore e violenza, e gli effetti di questa misteriosa patologia sulla convivenza sociale risulteranno drammatici. I primi colpiti dal male vengono infatti rinchiusi in un ex manicomio per la paura del contagio e l'insensibilità altrui, e qui si manifesta tutto l'orrore di cui l'uomo sa essere capace. Nel suo racconto fantastico, Saramago disegna la grande metafora di un'umanità bestiale e feroce, incapace di vedere e distinguere le cose su una base di razionalità, artefice di abbrutimento, violenza, degradazione. Ne deriva un romanzo di valenza universale sull'indifferenza e l'egoismo, sul potere e la sopraffazione, sulla guerra di tutti contro tutti, una dura denuncia del buio della ragione, con un catartico spiraglio di luce e salvezza.
?
2011-08-04 10:02:36 UTC
Nell'ultimo periodo ho letto questi tre splendidi libri, e sono tutti e tre seri...



1) Mille splendidi soli - Khaled Hosseini

Animato dalla stessa straordinaria forza narrativa che ha fatto del "Cacciatore di aquiloni" un classico amato in tutto il mondo, "Mille splendidi soli" è a un tempo un'incredibile cronaca della storia dell'Afghanistan degli ultimi trent'anni e una commovente storia di famiglia, di amicizia, di fede, e della salvezza che possiamo trovare nell'amore. Nate a distanza di una generazione, e con idee molto diverse, Mariam e Laila sono due donne che la guerra e la morte hanno costretto a condividere un destino comune. Mentre affrontano i pericoli che le circondano - sia nella loro casa che per le strade di Kabul - Mariam e Laila danno vita a un rapporto che le rende sorelle e che alla fine cambierà il corso delle loro vite e di quelle dei loro discendenti. Con grandissima sensibilità e padronanza del racconto, Hosseini mostra come l'amore di una donna per la sua famiglia possa spingerla a gesti inauditi e a eroici sacrifici, e come alla fine sia l'amore, o persino il ricordo dell'amore, l'unica via per sopravvivere.



2) L'amico ritrovato - Fred Uhlman

Due ragazzi sedicenni frequentano la stessa scuola esclusiva. L'uno è figlio di un medico ebreo, l'altro è di ricca famiglia aristocratica. Tra loro nasce un'amicizia del cuore, un'intesa perfetta e magica. Un anno dopo, il loro legame è spezzato. Questo accade in Germania, nel 1933... Racconto di straordinaria finezza e suggestione.



3) Siddharta - Herman Hesse

Chi è Siddharta? È uno che cerca, e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita. Passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari, e non si ferma presso nessun maestro, non considera definitiva nessuna acquisizione, perché ciò che va cercato è il tutto, il misterioso tutto che si veste di mille volti cangianti. E alla fine quel tutto, la ruota delle apparenze, rifluirà dietro il perfetto sorriso di Siddharta, che ripete il "costante, tranquillo, fine, impenetrabile, forse benigno, forse schernevole, saggio, multirugoso sorriso di Gotama, il Buddha, quale egli stesso l'aveva visto centinaia di volte con venerazione". Siddharta è senz'altro l'opera di Hesse più universalmente nota. Questo breve romanzo di ambiente indiano, pubblicato per la prima volta nel 1922, ha avuto infatti in questi ultimi anni una strepitosa fortuna. Prima in America, poi in ogni parte del mondo, i giovani lo hanno riscoperto come un loro testo, dove non trovavano solo un grande scrittore moderno ma un sottile e delicato saggio, capace di dare, attraverso questa parabola romanzesca, un insegnamento sulla vita che evidentemente i suoi lettori non incontravano altrove.
emera
2011-08-04 10:40:21 UTC
Milena Agus, Mal di pietre

Mal di pietre è il titolo di un romanzo breve, il secondo di Milena Agus, una genovese trapiantata a Cagliari. Edito da Nottetempo (Roma, 2006), Mal di pietre - che ha avuto un certo successo - è un romanzo “al femminile”: come una serie di matrioske, dalle poche pagine del libro, vengono fuori voci di donne che sono figlie, nipoti, madri, nonne, bisnonne. La vicenda centrale è quella della nonna della voce narrante, una donna con manie suicide alla Sibilla Aleramo e dei noiosi calcoli renali che la portano a curarsi in una stazione termale (evento spartiacque della sua vita) della quale si dice così poco che i contorni stessi del luogo e di quanto vi si consuma finiscono col ricordare fin troppo le atmosfere del capolavoro di Alain Resnais L’anno scorso a Marienbad.

Ma questo carico di “riferimenti” non è certo un difetto nell’economia di un volumetto che è gradevole da leggere e in cui i suoni (persino quelli di Ravel e di Debussy, di Chopin e di Puccini) hanno grande spazio come gli odori della cucina e della terra sarde. Il romanzo breve della Agus ha però il merito di un gran bel finale: un finale che viene fuori da un muro scrostato, senza retorica e non solo per coup de théâtre, un finale più chiarificatore di una deduzione di Sherlock Holmes e terribilmente più romantico di un Notturno di Chopin!



Antonio Skarmeta, Il ballo della Vittoria

Il ballo della Vittoria (trad. it. di P. Collo, Torino, Einaudi, 2005 e 2006) - che presto diventerà un film diretto, se non erro da Fernando Trueba - si narra in breve: in una Santiago in cui aleggia ancora l'oscuro passato degli anni di Pinochet, si intrecciano le vite di alcuni ex carcerati: il bellissimo Angel Santiago, il maestro del furto Vergara Grey - affascinante come un vecchio attore hollywoodiano - e il cattivo che più cattivo non si può Rigoberto Marin. Tra loro compare una donna, esile come un'ombra, problematica e oscura, "la" Vittoria Ponce, una ragazzina che sogna di diventare una grande ballerina, il cui padre è una delle tante vittime della dittatura cilena. Tra gli altri personaggi, Santoro, il direttore del carcere dal quale un’amnistia libera sia Angel che Vergara Grey, somiglia per certi versi al direttore del carcere di massima sicurezza in cui è rinchiuso il geniale Hannibal “Cannibal” Lecter, nato dalla penna di Thomas Harris.

La vicenda è senza dubbio interessante, alcune pagine sono dense di una magia che non saprei in alcun modo ritrasmette ma, soprattutto, Skármeta, riesce sempre a "descrivere" l'amore, ovvero il sentimento, con una forza che mi colpisce sempre.



Diane Setterfield, La tredicesima storia

Il romanzo d’esordio di Diane Setterfield, ha un inizio fulminante. Soprattutto per quelli che come me amano i libri che parlano di libri. C’è una ragazza timida e magrolina che passa il suo tempo (tutto il suo tempo) nella libreria del padre. A leggere e a leggere solo i classici della letteratura. Vivono in un irrilevante paesino e non vendono granché ma sopravvivono grazie ad alcuni buoni affari sui libri antiquari che il padre piazza di tanto in tanto. Una sera Margaret Lea (questo il nome della protagonista che narra in prima persona) trova una lettera indirizzata a lei. Ma lei non conosce nessuno che possa scriverle. E’ una lettera di Miss Vida Winter la più celebre scrittrice inglese che le racconta una strana storia. Vida Winter è una celebrità e, per quanto abbia rilasciato un centinaio di interviste l’anno per tutta la vita, non ha mai detto “la verità”. Adesso è vecchia e malata e le è tornato in mente che un giorno un impacciato giovane giornalista, recandosi da lei per la solita intervista, non accontentandosi di quei frammenti di trame mal riuscite che la signorina Winter propinava a tutti i giornali, ha esordito dicendo: «Mi dica la verità». E così la scrittrice, scorbutica e solitaria, ha deciso di “dire la verità” a Miss Lea che dalla sua ha solo il fatto di aver pubblicato un oscuro saggetto su due scrittori, fratelli gemelli, in qualche altrettanto oscura rivista di un’università di provincia. La giovane, rendendosi conto di non aver mai letto un libro della Winter, scende nella libreria del padre, trae dalla vetrina delle rarità il volumetto La tredicesima storia di Vida Winter e viene sopraffatta dalla lettura. Solo alla fine si accorge che i racconti sono però solo dodici. Manca proprio la tredicesima storia! Al mattino il padre, trafelato, vuol chiamare la polizia per denunciare il furto del volume più prezioso del negozio. E sì, perché quel librettino è uno dei pochissimi esemplari stampati col titolo sbagliato perché, in effetti, Miss Winter, non scrisse mai “la tredicesima storia” anche se nel contratto così doveva essere. La tredicesima storia è “la verità” di Miss Winter? Occorrerà giungere alla fine del romanzo per scoprirlo.
Irenina il ritorno
2011-08-04 10:36:12 UTC
ti consiglio La casa degli spiriti di Isabel Allende (fantastico è a dir poco ) http://it.wikipedia.org/wiki/La_casa_degli_spiriti_(romanzo)

oppure

L'ombra del vento di Zafòn

http://it.wikipedia.org/wiki/L'ombra_del_vento
Milady de Winter
2011-08-04 10:31:56 UTC
Bianca come il latte rossa come il sangue

(direi dai 13-14 anni)



Storia di un ragazzo adolescente che si innamora di una ragazza che presto si ammalerà di leucemia.

Aggettivi:

bello, romantico, divertente, serio, di lettura veloce.





Se no una mia grande amica mi ha consigliato

Il giardino dei segreti

(direi dai 15-16 anni)

ma non l'ho ancora letto



Se no c'è

Figlio della Fortuna

che parla di un ragazzino che va con quella-che-per-lui-è-una-mamma dal Caucaso in Francia per una vita migliore.
?
2011-08-04 10:06:30 UTC
"E' una vita che ti aspetto" di Fabio Volo:



Il percorso di Francesco è quello di molti ragazzi d'oggi, che si accorgono di esistere senza vivere davvero, come se mancasse loro qualcosa, e un giorno decidono che così non va. Ha un lavoro stressante, anche se remunerativo, che fa per comprarsi cose che gli riducano lo stress. Ha storie con tipe tanto diverse tra loro. Sente il bisogno di star solo ma ha paura di essere "tagliato fuori", adora i genitori ma non è mai riuscito a comunicare con il padre, si fa le canne ma vuole smettere di fumare...



"Un posto nel mondo" di Fabio Volo:



Il percorso di Francesco è quello di molti ragazzi d'oggi, che si accorgono di esistere senza vivere davvero, come se mancasse loro qualcosa, e un giorno decidono che così non va. Ha un lavoro stressante, anche se remunerativo, che fa per comprarsi cose che gli riducano lo stress. Ha storie con tipe tanto diverse tra loro. Sente il bisogno di star solo ma ha paura di essere "tagliato fuori", adora i genitori ma non è mai riuscito a comunicare con il padre, si fa le canne ma vuole smettere di fumare...



"Le ceneri di Angela" (Libro forte) di Frank McCourt:



Siamo negli anni fra le due guerre e le travagliate vicende coinvolgono una famiglia così misera che può guardare dal basso la povertà, fra un padre perennemente ebbro e vociferante contro il mondo, gli inglesi e i protestanti e una madre che sbrigativamente trascina la sua tribù verso la sopravvivenza. Tutto ci arriva attraverso gli occhi e la voce del protagonista mentre vive le sue avventure. Questo ragazzino indistruttibile, sfrontato, refrattario a ogni sentimentalismo, implacabile osservatore crea con le sue parole un prodigio di comicità e vitalità contagiose, dove tutte le atrocità diventano episodi e apparizioni di un viaggio battuto dal vento verso la terra promessa.



"Il silenzio dei vivi" di Elisa Springer:



Elisa Springer aveva ventisei anni quando venne arrestata a Milano, dove era stata mandata dalla famiglia per cercare rifugio contro la persecuzione nazista, quindi fu deportata a Auschwitz il 2 agosto 1944. Salvata dalla camera a gas dal gesto generoso di un Kapò, Elisa sperimenta l'orrore del più grande campo di sterminio. Eppure conserva il desiderio di vivere e una serie di fortunate coincidenze le consentiranno di tornare prima nella sua Vienna natale e poi in Italia. Da questo momento la sua storia cade nel silenzio assoluto, la sua vita si normalizza nasce un figlio e proprio la maternità è il segno della riscossa. È per lui che Elisa ritrova le parole che sembravano perdute per raccontare il suo dramma.



"Stabat Mater" di Tiziano Scarpa:



È notte, l'orfanotrofio è immerso nel sonno. Tutte le ragazze dormono, tranne una. Si chiama Cecilia, ha sedici anni. Di giorno suona il violino in chiesa, dietro la fitta grata che impedisce ai fedeli di vedere il volto delle giovani musiciste. Di notte si sente perduta nel buio fondale della solitudine più assoluta. Ogni notte Cecilia si alza di nascosto e raggiunge il suo posto segreto: scrive alla persona più intima e più lontana, la madre che l'ha abbandonata. La musica per lei è un'abitudine come tante, un opaco ripetersi di note. Dall'alto del poggiolo sospeso in cui si trova relegata a suonare, pensa "Io non sono affatto sicura che la musica si innalzi, che si elevi. Io credo che la musica cada. Noi la versiamo sulle teste di chi viene ad ascoltarci". Così passa la vita all'Ospedale della Pietà di Venezia, dove le giovani orfane scoprono le sconfinate possibilità dell'arte eppure vivono rinchiuse, strette entro i limiti del decoro e della rigida suddivisione dei ruoli. Ma un giorno le cose cominciano a cambiare, prima impercettibilmente, poi con forza sempre più incontenibile, quando arriva un nuovo compositore e insegnante di violino. È un giovane sacerdote, ha il naso grosso e i capelli colore del rame. Si chiama Antonio Vivaldi. Grazie al rapporto conflittuale con la sua musica, Cecilia troverà una sua strada nella vita, compiendo un gesto inaspettato di autonomia e insubordinazione.



"Lettera a un bambino mai nato" di Oriana Fallaci:



Il libro è il tragico monologo di una donna che aspetta un figlio guardando alla maternità non come a un dovere ma come a una scelta personale e responsabile. Una donna di cui non si conosce né il nome né il volto né l'età né l'indirizzo: l'unico riferimento che viene dato per immaginarla è che vive nel nostro tempo, sola, indipendente e lavora. Il monologo comincia nell'attimo in cui essa avverte d'essere incinta e si pone l'interrogativo angoscioso: basta volere un figlio per costringerlo alla vita? Piacerà nascere a lui? Nel tentativo di avere una risposta la donna spiega al bambino quali sono le realtà da subire entrando in un mondo dove la sopravvivenza è violenza, la libertà un sogno, l'amore una parola dal significato non chiaro. Con la prefazione di Lucia Annunziata.



...
anonymous
2011-08-04 09:56:34 UTC
diario di una schiappa
anonymous
2011-08-04 10:01:15 UTC
Il Profumo - Suskind
anonymous
2011-08-04 10:00:35 UTC
Giorgio Faletti - io Uccido e Fuori da un evidente destino


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
Loading...