Domanda:
Sei tu ad entrare nella storia dei libri che leggi, o sono i libri che leggi ad entrare nella tua vita?
Sole Spento
2010-09-11 17:08:54 UTC
Non lo so, a volte mi capita di leggere un libro [ma anche di vedere un film] e di non riuscire più a individuare il sottile confine tra finzione e realtà. Alcuni libri mi prendono così tanto che inizio a sentirli miei. A tal punto da diventare un tutt'uno con il protagonista della storia. E così mi ritrovo a vivere due vite. Non capisco se sono io a credere di essere entrata nella sua storia, o se è quella storia ad aver preso il possesso sulla mia vita. Mi ritrovo a pensare continuamente a quella storia, a farla mia. E non riesco più a credere che sia solo finzione, solo frutto della fantasia dell'autore.

Può davvero un libro essere così.. Così finto? Nel momento in cui vieni a conoscenza di quella storia e inizi a provare delle emozioni, tale storia, in fondo, non inizia a prendere realmente vita? A esistere davvero? Anche se lo credi solamente tu.

Mh, a pensarci bene non so cosa avevo intenzione di chiedere.
Proviamoci: ti è mai capitato di farti prendere da un libro così tanto da non riuscire più a capire quale fosse la tua vera "vita": se quella del libro o quella che realmente vivi?
Quale libro ti ha suscitato l'emozione più forte? E perchè ti ha colpito così tanto?

Spero che il sonno mi rimetta in ordine i pensieri. Buonanotte.
Sei risposte:
Ŧfamran
2010-09-11 17:26:00 UTC
Sono del parere che quando si entra in una libreria non sei te a scegliere il libro.. ma è lui a scegliere te. Per me i libri sono pezzetti di anima, sparsi per le librerie, per il mondo. Ognuno serve a completarti. Ognuno è nota di una sinfonia che si chiama Anima. Ognuno possiede la sua. E' un po come innamorarsi, infondo; se la tua melodia non stona mentre suona con quella altrui.. allora è amore. Così quando si "adocchia" un libro la nostra anima inizia a vibrare e se la vibrazione è unisona o complementare a quella che emette il libro, allora è la nota che manca alla nostra sinfonia.

Per quanto mi riguarda, Il Piccolo Principe, mi colpii molto quando lo lessi, e non parlo di parecchi anni fa. Piansi un sacco leggendo quel libro e non mi vergogno affatto a dirlo. I libri nient'altro sono che indumenti: quando li indossi ti trasmettono tutta la loro essenza e, se la tua anima è pronta a coglierla, allora lascia segni indelebili.



Se hai voglia di spendere una decina di euro, leggiti "Foto/Grammi dell'anima" di Massimo Bisotti. Io lo ho ordinato la settimana scorsa in libreria e lo vado a ritirare lunedì mattina. E' un libro di racconti brevi che filosoffeggiano sull'anima e sul comportamento umano.
SuMarte - Reboot
2010-09-12 01:08:52 UTC
Bella domanda... all'inizio sei tu ad entrare discretamente nella storia... ma alla fine, quando hai assimilato il racconto, o anche durante, sono le storie che entrano nella tua vita... quasi non si riesca a distinguere la finzione dalla realtà; di fatto le storie degli altri sono comunque parte del pensiero dell'autore... in fin dei conti una persona... morale : i libri c'insegnano qualcosa e quel qualcosa rimarrà dentro di noi, nella nostra personalissima interpretazione...

Spero di essermi spiegato bene, vista l'ora.



Ciao



()()(<√>)
anonymous
2010-09-12 11:09:07 UTC
Quando leggo un libro divento il protagonista o una presenza che osserva il tutto da vicino. Mi immergo completamente. Posso diventare Jane, Charlie o Izzie e vivere la loro stessa vita, percorrere le loro strade, pronunciare le stesse parole e ridere quando ridono loro! In quel momento, la ragazza distesa sul letto che legge il libro non esiste.



A volte mi è capitato quello che dici te, specialmente quando mi sono affezionata a un libro. Pensa che finisco anche per rivedere le scene del libro mentre cammino per strada e magari penso "Ma guarda...questo posto era proprio come lo descrivevano nel libro..."



Mmm secondo me sono i libri che entrano nella mia vita, che mi rapiscono. Come dice Zafòn nei sui romanzi, i libri hanno un anima :)
Peppe
2010-09-12 09:47:07 UTC
1) Sì;

2) Frankenstein. Mary Shelley;

3) Perché mi sono rispecchiato in questo libro in tutto e per tutto. Io amo questo libro ed amo ancora di più Mary Shelley!
?
2010-09-12 08:52:19 UTC
io a un libro ci vado assolutamente''dentro'' finché non ho finito mi dimentico di me stessa e anche quando l'ho finito,se mi è piaciuto molto resto ancora per un poco come a metà e lo lascio con grande rimpianto.

Il primo transfert di questo genere l'ho avuto a 12 anni leggendo 'le nebbie di avalon' ho vissuto in quel mondo magico e anche dopo,avevo ancora l' impressione di perdermi in quelle nebbie magiche
foxyuriy
2010-09-12 03:49:40 UTC
Penso che si tratti di entrambe le cose =) I libri entrano dentro di te quanto tu entri dentro di loro! E' uno scambio equo, è un fondersi totale. . .

A me è capitato con Memnoch il Diavolo di Anne Rice, lasciando perdere il modo divino che ha quella donna di scrivere, mi sembrava di essere IO Lestat, mi sembrava che Memnoch stesse parlando con me, stesse esponendo a ME la sua versione della creazione del mondo e degli esseri umani, la sua versione del ruolo di Dio e di sé stesso (il Diavolo). . . Mi ha cambiato la vita, sul serio.

Per non parlare del Signore degli Anelli, ogni volta che lo rileggo mi sembra di andare a spasso per la Terra di Mezzo XD Se poi guardo il terzo film, Il Ritorno del Re, devo avere qualcuno che mi tiene durante il discorso di Aragorn agli Umani, altrimenti rischio di alzarmi e andare a combattere Sauron anche io XD


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