Deb
2011-01-02 06:40:28 UTC
“Chiara, devi stare attenta, è pericoloso rimanere qui “disse una voce nella mia testa. Mi trovavo in un luogo inquietante: le pareti erano ricoperte di carne e sangue e sembravano pulsare,mentre qualcosa di nerastro sporcava il pavimento. La luce chiara del neon lampeggiava, segno che le batterie stavano per esaurirsi. Luce e buio si alternavano a un ritmo di flash spettrali.
Davanti a me c’era una porta azzurra, con due vetrate oscurate. Mi guardai attorno: il corridoio non presentava altre porte o finestre. Ero nel mezzo di un lungo budello senza fine. Ma dov’ero? Perché tutto era così inquietante? Mi ricordava un videogioco horror che avevo giocato una volta, ma non mi veniva il nome…
«Lisa, dove sei? Non mi piace questo scherzo!» dissi rabbrividendo. Nessun risposta. Il mio istinto mi diceva di avanzare verso la porta azzurra, forse avrei trovato delle risposte. Avanzai velocemente. Il cuore mi batteva a mille. Quando fui davanti alla porta rimasi immobile, la mano sulla maniglia d’acciaio. C’era qualcosa che mi trattenere. Qualcosa che non volevo vedere. Ma cosa non volevo vedere? Quella porta non mi era nuova,ma allo stesso tempo non l’avevo mai vista. Perché provavo tanta paura ad aprirla? Cosa c’era dietro? La mano tremava, non potevo aprirla, no, anzi, non dovevo aprirla. All’improvviso mi venne in mente la favola di Barbablù, quella storiella che mi aveva terrorizzato da piccola.
Non dovevo aprire la porta. Ma allora come facevo a uscire dal corridoio? Non c’erano altre porte!
Improvvisamente la porta si aprì da sola e uscì una marea di sangue da essa. Un’onda rossa mi travolse, inghiottendomi tutta. Grida, pianti rimbombavano nella mia testa. Ero prigioniera di quel profondo rosso. Perché il sangue era dietro la porta? Affondai lentamente dentro il mare dannato e…
ps: è un sogno