Ho amato da sempre l'antologia di Spoon River, fin dalla prima lettura, che avvenne alle scuole medie. Di poesie - ognuna è unica ed indispensabile a rendere corale ed armonico l'insieme - ce ne sono molte che mi piacciono, soprattutto quelle in cui a parlare sono anime poetiche, come il Violinista. Ma questa mi ha sempre colpito e anche commosso fin da ragazzina, la trovo dolce, malinconica ma soprattutto ultraromantica:
“Io non potevo né correre né giocare
Quando ero ragazzo.
Quando fui uomo potei solo sorseggiare alla coppa,
non bere –
perché la scarlattina mi aveva lasciato il cuore malato.
Eppure giaccio qui
Blandito da un segreto che solo Mary conosce:
c’è un giardino di acacie,
di catalpe e di pergole addolcite da viti –
là in quel pomeriggio d
al fianco di Mary –
mentre la baciavo con l’anima sulle labbra,
l’anima d’improvviso mi fuggì.”
(Francis Turner - Antologia di Spoon River)
E confronta anche questa celebre versione... italiana:
“Cominciai a sognare anch’io insieme a loro
poi l’anima all’improvviso prese il volo
Da ragazzo spiare i ragazzi giocare al ritmo balordo del tuo cuore malato
e ti viene la voglia di uscire e provare che cosa ti manca per correre al prato
e ti tieni la voglia e rimani a pensare come diavolo fanno a riprendere fiato
Da uomo avvertire il tempo sprecato a farti narrare la vita dagli occhi
e mai poter bere alla coppa di un fiato ma a piccoli sorsi interrotti
e mai poter bere alla coppa di un fiato ma a piccoli sorsi interrotti
Eppure un sorriso io l’ho regalato e ancora ritorna in ogni sua estate
Quando io la guidai o fui forse guidato a contarle i capelli con le mani sudate
non credo che chiesi promesse al suo sguardo non mi sembra che scelsi il silenzio o la voce
quando il cuore stordì no non ricordo se fu troppi sgomento o troppo felice
e il cuore impazzi e ora no, non ricordo da quale orizzonte sfumasse la luce
E fra lo spettacolo dolce dell’erba fra lunghe carezze finite sul volto
quelle sue cosce color madreperla rimasero forse un fiore non colto
ma che la baciai questo si lo ricordo col cuore ormai sulle labbra
che la baciai per dio si lo ricordo e il mio cuore restò sulle labbra
E l’anima d’improvviso prese il volo ma non mi sento di sognare con loro
no non mi riesce di sognare con loro”
(Fabrizio De Andrè, Un malato di cuore, Non al denaro né all’amore, né al cielo)
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