Maral, è l'era della tecnologia!!
I giovani e anche noi più grandi, preferiamo attingere da fonti più veloci, magari dai sunti ma che riportano le uniche frasi e concetti degni di ricordare. Internet ne è un esempio e tutte le librerie delle case sono piene di enciclopedie mai sfogliate.
Sai dirmi nel mare di schifezza letteraria in vendita, come si fà a decidere di scegliere un libro al posto di un altro, e oltretutto tra libri che sembrano solo trattati politici o problemi sociali? come si fà a sciegliere quando comprando un best seller ti accorgi che è una bufala immensa?
Molti dicono che i giovani hanno bisogno di libri che insegnino a parlare e a come disquisire. Ma per questo non c'è problema, ci sono piccoli libri dove poche parole e grandi pensieri vengono espressi in poche pagine senza stancare, e.. di quelli mi sembra se ne vendano tanti. Io penso che in Italia non è che si legge poco, ma che si scrive troppo, troppe parole e pochi concetti.
Anche la scuola con i suoi metodi superati e con professori (certo non tutti) che non sanno pronunciare la lingua italiana e usare correttamente i congiuntivi, non invogliano certo gli studenti ad amare la letteratura.
Come possono quei giovani che si sono divertiti con le esilaranti declamazioni dei loro professori (ripeto non tutti), che hanno commentato i testi di letteratura come abili cabarettisti, come possono cercare il gusto di leggere libri quando a leggerli non sono stati educati?
Oggi sembra che la civiltà di un paese sia proporzionale all'impiego della tecnologia, anche se molti se ne dispiacciono.
ciaao
@Clode
sai bene quanto apprezzi quello che scrivi e come ti esprimi, non c'è da cambiare una virgola a quello che dici, ma.. io ho voluto dar risalto alle cause che portano i giovani (nella media, non dico tutti) a disinteressarsi della buona lettura, e nelle tue righe leggo anche questo.
La scuola è e stà diventando una farsa, non ha più autorità e quella serie di compromessi tipo "crediti" e "debiti" finiscono col lasciare la maggior parte degli studenti con grossi debiti nei confronti di se stessi.
Il liceo è molto diverso da quando l'ho frequentato io, e l'indirizzo tecnico tira fuori degli elementi che non sono capaci neanche di fare una relazione tecnica in un italiano comprensibile.
Sentiamo politici laureati (pochi per fortuna) che parlano in maniera incomprensibile... e di chi è la colpa se non della scuola?
E che dire di quei docenti e professori istituzionali che nella riforma della scuola non sono capaci di riportare la scuola ai veri valori. A cosa è servita loro la cultura universitaria se non sono capaci a modernizzare la scuola senza sminuire l'importanza di certe materie. Oggi si pensa solo ai diritti civili degli studenti, ma non a trovare un metodo d'insegnamento che faccia "innamorare" dello studio gli studenti. Scuole private che pensano solo a far quattrini.
La maggior parte degli studenti escono dalla scuola come i detenuti escono da un istituto di pena.
E' chiaro che cercheranno libri di evasione, di pettegolezzi, di contestazione e non di quella letteratura che non gli si è insegnato ad amare.
Io ho un contatto che vive in inghilterra e insegna letteratura inglese e italiana, e mi racconta che lì la scuola è un'altra cosa, dove l'autorità dell'insegnante è rispettata, e mi dice che non verrebbe mai più ad insegnare in una scuola italiana.
Allo stato attuale, benvenuta tecnologia che con un mezzo come internet ti permette di accedere a tutto e anche agli elenchi e ai sunti descrittivi dei libri in commercio e da questi saper decidere cosa leggere.
Per il resto, sulle tue affermazioni e quelle di Mazzolin nulla da eccepire; la sensibilità femminile esprime sempre al meglio tali concetti.
@Mazzolin
la sensibilità femminile la riferivo al modo di descrivere i concetti cogliendone l'essenza là dove quella maschile trascura.
Avevi espresso chiaramente quello che avevi precisato ed ero d'accordo. Ora ne esce il senso materno teso a proteggere i propri figli, volendo che i figli degli altri fossero tutti come i tuoi.
Non hai considerato che non tutti i genitori possono essere come te?
Per arrivare a quello che intendi, ci vorrebbero almeno 2 generazioni e non è detto che possano bastare perchè l'età critica dei ragazzi inizia dai 13 anni in su.
I "bimbi" non si innamorano della lettura perchè spronati, ma perchè i contenuti solo adeguati alla loro età e non sono tanto le parole ad attrarre quanto le immagini. Ai bimbi di 5 o 6 anni, basterebbero anche solo i libri scolastici (molto attraenti per altro) ma ne hanno a disposizione sempre altri che se non donati dai genitori, lo saranno da parte di parenti e amici dei genitori.
Il problema nasce dalla prima media in su, quando il tempo che i ragazzi passano nella scuola, è superiore al tempo che essi passano con i genitori, in quanto nel tempo rimanente devono studiare, vedersi con gli amici, seguire qualche disciplina e dormire. Quanto tempo stanno con i loro genitori? Quanti genitori sono veramente all'altezza di seguirli durante queste ore?
Se è vero che i ragazzi prendono ad esempio dai genitori (come lo è), non credi che sono portati a prendere esempio anche dal mondo esterno e dai compagni di scuola? i ragazzi quando incominciano a prendere coscienza di se stessi cambiano e se non c'è una scuola autoritaria, essi si ribellano e per principio e spirito di emulazione verso qualcuno, iniziano a beffeggiarla e gli viene permesso.
Il gruppo cambia i singoli e la scuola diventa importante più che mai, altrimenti pochissimi ragazzi ne usciranno illesi, e a volte non per merito dei genitori, ma per merito del proprio carattere capace di aver accettato l'educazione e il buon esempio dei genitori.
Non bisogna dimenticare che la scuola non interviene a posteriori, la scuola interviene fino dalla tenera età di 6 anni e, specialmente ora, li segue fino ai 18 anni, alla cosiddeta età della maturità.
Nella scuola di oggi, gli insegnanti fanno quello che gli studenti vogliono perchè la scuola è considerata solo un obbligo e gli insegnanti, anche se bravi, non hanno l'autorità che dovrebbero poter esercitare, e per essere accettati dovrebbero affascinare, ma.. quanti ne sono capaci?
In conclusione, senza voler smentire quello che dici e che è condivisibile... io dico che anche i grandi e soprattutto i cosiddetti intellettuali dovrebbero pensare a ricostruire la scuola e con il cervello e non sulla base di concetti etici inutili. Perchè non insegnamo ai genitori che a scuola i loro figli non possono avere sempre ragione?
ciao
@Mazzolin e valido anche per Maral
figli o nipoti è la stessa cosa, sempre sentimento materno è.
"l’imprinting all’amore per la lettura", come dici, non è qualcosa che si può imporre ma è solo uno stimolo e nessuno meglio dell'insegnante lo può trasmettere cercando di far vedere il libri di studio non come mezzo di conseguimento di un voto ma come mezzo di conoscenza per se stessi.
Ma poi, sei proprio sicura che a tutti coloro che leggono libri rimangano le parole giuste per affrontare il dialogo con altri e che invece non imparino di più dialogando con molti? e che per ciò che non sanno sia meglio attingere a concetti facilmente trovabili su Internet?
Io la vedrei molto dura se quest'ultima possibilità non ci fosse.
Oltre a leggere, io spronerei ad apprendere meglio come usare un mezzo tecnologico come Internet.
I libri lasciamoli solo a chi da essi si sente di approfondire o a chi vuole solo trarre delle emozioni!
ciao e buona domenica
@Maral
ti dò la mia conclusione perchè quando tornerò la domanda sarà chiusa.
Quando ho sete, almeno io, preferisco più una gazzosa piuttosto che un barolo d'annata; quello lo lascio agli intenditori che non rappresentano la massa.
Ostriche e champagne sono prelibate.... ma quanto sono buoni i bucatini alla amatriciana!
ciao