Domanda:
Riassunto 'La bambina che salvava i libri"?
Anthony
2012-01-06 07:46:37 UTC
Ciao, mi occorrerebbe un riassunto dettagliato di "La bambina che salvava i libri". Non mi propinate quello che si trova cercando su Google di 10 righe che sembra più una sorta di trailer. Grazie mille in anticipo, e 10 punti al migliore!
Tre risposte:
fata turchina
2012-01-06 08:23:42 UTC
Come prima cose esiste la sezione apposita per questi tipi di domande ed è la sezione compiti. Questa sezione è frequentata dagli amanti dei libri, da chi li legge. Nella sezione compiti sarà più facile trovare qualcuno che ti faccia i riassunti perché è la sezione frequentata proprio da chi vuole aiutare in quel modo.

Come seconda cosa io se fossi in te mi chiederei: se non ho voglia io di farmi un riassunto, ci potrebbe essere qualcuno che vuole farmelo senza che gli ritorni nulla se non qualche punticello in yahoo answers? La maggior parte delle persone che magari potrebbero risponderti di sicuro non si mettono lì di punto in bianco a scriverti un riassunto, ma lo copieranno da qualche parte in internet e la cosa può essere pericolosa perchè possono copiare un riassunto sbagliato e incasinato ed inoltre possono copiarlo anche i tuoi compagni di classe, quindi i prof se ne accorgerebbero.
anonymous
2012-01-06 07:49:22 UTC
La protagonista Liesel Meminger di fronte ai libri non può resistere: li deve possedere, e li ruba.

E il primo libro rubato, sul quale imparerà a leggere, è un manuale per necrofori, che sottrae durante il funerale di suo fratellino.

Siamo nella Germania nazista, e Liesel e suo fratello sono in viaggio verso Molching, presso Monaco, dalla loro nuova famiglia adottiva.

Arriverà solo Liesel, una bambina triste, sola, che scopre il potere delle parole attraverso i pochi libri che la fortuna, e una buona dose di coraggio, le consentono di fare suoi.

E’ accompagnata nelle sue giornate per le strade di Molching dall’amico del cuore, il bambino dai capelli color limone Rudy, che sogna, nella sua fresca ingenuità, di essere il campione nero Jesse Owen.

Liesel conoscerà il fascino della libreria del sindaco, piena di libri e suo rifugio di lettura, le ceneri dei falò propagandistici, da cui salverà un volume bruciacchiato, la magia delle parole che il padre imbianchino le dipinge sui muri della cantina, per aiutarla a conoscere sempre più parole, e con esse, sogni sempre più liberi.

Saranno i libri ad accompagnare le notti sue e dei suoi vicini di casa nella paura dei bombardamenti, tutti ammassati negli scantinati più profondi, con la sua voce di bambina spaventata a fare forza.

Un giovane ebreo, Max, accolto e nascosto in casa dai genitori di Liesel, le farà il dono più prezioso: un libro speciale, scritto sulle pagine dipinte di bianco di Mein Kampf, il regalo del sogno e della speranza di vita, un racconto di amicizia e poesia.

La bambina che salvava i libri è un libro magnifico, che l’australiano Markus Zusak ha scritto ispirandosi in buona parte ai racconti dei genitori, vissuti in Germania in tempo di guerra.

E’ un racconto di grande poesia, nel quale la piccola Liesel non è la sola protagonista: i ritratti che il libro ci lascia sono tanti, e per ognuno di essi Zusak ci regala un tratto unico, che rivela grande umanità e ispirazione. Restano nel cuore il giovane Rudy, scalmanato, sempre affamato, disposto a qualsiasi cosa per un bacio, il padre di Liesel, Hans, dagli “occhi di argento”, che le insegna a rollare le sigarette, si stringe a lei nelle lunghe notti piene di incubi e le suona la fisarmonica, Rosa, la mamma, dura, tozza, incapace di cucinare una minestra decente, ma piena di compassione per il ragazzo ebreo Max, che accoglie in casa e cura con attenzione materna. Ma sarà Liesel a vegliare più di tutti sul giovane, quando anche le notti di lui sono segnate dagli incubi. Per lui, malato e febbricitante, Liesel raccoglie ogni tipo di regalo, foglie, bottoni, soldatini, con la purezza dell’infanzia e la poesia del cuore. A Max cerca di donare anche una nuvola in cielo, descrivendola su un foglio di carta: poche parole per regalare tutto il mondo.

E infine, la narratrice di questo meraviglioso racconto: la Morte stessa, una voce narrante umana, leale, compassionevole, affannata nel lavoro cui la guerra la costringe, ma sensibile ai racconti di chi resta, sfiorandola, e salvandosi.

Sono le parole e i libri a nutrire e salvare Liesel, a guidarla fuori dall’orrore della guerra, dalla vista degli ebrei in marcia verso Dachau, dal massacro delle bombe, verso la speranza di un futuro.

Una storia immensa, e un libro originalissimo, davvero da leggere
?
2012-01-06 07:49:01 UTC
Fu a nove anni che Liesel iniziò la sua brillante carriera di ladra. Certo, aveva fame e rubava mele, ma quello a cui teneva veramente erano i libri, e più che rubarli li salvava. Il primo fu quello caduto nella neve accanto alla tomba dove era stato appena seppellito il suo fratellino. Stavano andando a Molching, vicino a Monaco, dove li aspettavano i loro genitori adottivi. Il secondo, invece, lo sottrasse al fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti. A loro piaceva bruciare tutto: case, negozi, sinagoghe, persone... Piano piano, con il tempo ne raccolse una quindicina, e quando affidò la propria storia alla carta si domandò quando esattamente la parola scritta avesse incominciato a significare non solamente qualcosa, ma tutto. Accadde forse quando vide per la prima volta la libreria della moglie del sindaco, un'intera stanza ricolma di volumi? Quando arrivò nella sua via Max Vandenburg, ex pugile ma ancora lottatore, portandosi dietro il "Mein Kampf" e infinite sofferenze? Quando iniziò a leggere per gli altri nei rifugi antiaerei? Quando s'infilò in una colonna di ebrei in marcia verso Dachau? Ma forse queste erano domande oziose, e ciò che realmente importava era la catena di pagine che univa tante persone etichettate come ebree, sovversive o ariane, e invece erano solo poveri esseri legati da spettri, silenzi e segreti."


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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