Ciao!! Innanzittutto l'abitudine di fare delle introduzioni la condivido anche io, quindi tranquilla, è normale. O in alternativa siamo pazze in 2 :)
Rispondendo alla prima domanda devo dire che i suoni scritti solitamente non li leggo parola per parola, è una cosa automatica, il mio cervello non li recepisce come "Arrrrrrgh" ma come un semplice suono che, a seconda dei casi, esprime rabbia, frustrazione o quant'altro.
Per quanto riguarda l'enfasi alle parole beh non saprei. Nel senso che è normale dare un tono determinato a quello che si legge, cioè se l'autore ti dice che il personaggio è felice in automatico la mia testa leggerà quelle parole in modo diverso rispetto ad un eventuale pezzo in cui, ad esempio, il personaggio piange.
Oh mio Dio... spiegare queste cose è difficilissimo :) nel senso che sono automatismi tali che neanche io so bene a mente fredda come leggo... :P
Per quanto ri guarda la punteggiatura, cerco di rispettarla , ma senza troppi problemi. Nel senso non come mi insegnarono alle elementari per cui per il punto bisogna aspettare 3 secondi, per il prunto e virgola 2 e per la virgola1... Anzi, credo di non aver mai fatto qualcosa del genere anche se più volte mi hanno detto che è il sistema corretto, ma io odio che mi si imponga come leggere così come cosa leggere.
Una cosa che non faccio però è cambiare la tonalità di voce a seconda dei personaggi. Non è una cosa che faccio perchè sono sempre talmente presa dalla storia che dare intonazioni diverse al parlato mi sembra inutile anche perchè bene o male un libro mi influenza sempre al punto da riuscire ad entrarci dentro. Ad essere sempre li accanto ai protagonisti e sbirciare quello che fanno con la nota positiva di riuscire anche a leggere i loro pensieri. QUindi alla fine non importa avere un tono diverso perchè mi sembra spesso di essergli accanto mentre parla e per questo di riconoscerlo facilmente.
Solitamente a fine capitolo mi fermo a leggere il numero, non lo so perchè ma anche questo è una cosa automatica che assolutamente non mi impongo ma viene spontanea.
Mi piace leggere il titolo del capitolo e vedere quante pagine verranno dopo... Detta così sembro matta, ma purtroppo lo faccio sempre.
Diverse cose faccio invece quando leggo le posie invece.
Perchè mi sforzo sempre di entrare nella poesia ed avere un'intonazione più precisa.
A volte, le mie preferite, mi piace sussurrarle anzicchè leggerle a mente
Talvolta invece capita anche di leggere la vita dell'autore se si tratta del suo primo romanzo che leggo. Solitamente dopo averlo finito, ma dipende dai casi
mi piace sapere cosa lo ha spinto a scrivere quel determinato libro o raccontare una scena in un modo oppure a descrivere quei particolari sentimenti. Lo trovo molto utile in genere :)
Per rispondere all'ultima domanda, beh oltre al libro di diritto privato 3 e diritto tributario che purtroppo non ho scelto io, sto leggendo Black Friars e l'ordine della chiave, un bellissimo libro di quelli che si possono definire urban fantasy di un'autrice esordiente, Virginia de Winter, che ha un modo di descrivere situazioni, ambienti e personaggi che riesce a trascinarti nel libro senza fatica alcuna. Anzi, ne approfitto per consigliartelo se ti piace il genere :)
Scusa se mi sono dilungata cosi tanto :)