Il dicorso diritti d'autore è un discorso complesso. I diritti d'autore contano relativamente sul costo di un libro, un ebook costa meno di un libro cartaceo, molto meno, ecc... quindi nel caso in cui ci siano si possono comprare senza violare il diritto d'autore.
Ma come dicevo il problema qui non è il diritto d'autore, il problema qui è l'introito della casa editrice che con il diritto d'autore non ha nulla a che fare.
Il discorso è semplice se la casa editrice non vende, smetteranno di pubblicare i libri che non vendono il che significa niente PDF, niente fotocopie, niente di niente.
Io all'università ho sempre acquistato il libro originale (non è discorso di onestà, ma a studiare su un dispositivo elettornico proprio non ci riesco, tanto che anche quando dovevo studiare sulle slide pdf dei professori le ho sempre stampate) tranne in un caso e c'è un motivo
1 - costava più di 100 euro
2 - era un corso di soli 6 crediti
3 - non mi sarebbe mai servito in futuro
Spendere 100 euro per un manuale super iper tecnico particolareggiato, in un settore che non vedrò mai così nel dettaglio, mi sempra una spesa inutile. In quel caso ho scaricato la versione digitalizzata (e cmq quel che mi serviva erano un paio di capitoli).
Ora, la soluzione c'è, si chiama: Creative Commons. Funziona in questo modo, io autore di un libro ne possiedo la proprietà intellettuale e commerciale (adesso la proprietà commerciale è - quasi sempre - della casa editrice e non dell'autore) e vendo la mia opera in modo differenziato, non so, prendiamo un manuale di Database, quello là da 100 e passa euro.
Io sono lo scrittore e decido che lo vendo a 20 euro ad uno studente universitario, a 200 euro a un professionista del settore, a 100 euro ad un università e a 500 euro ad una azienda del settore e a 100000 ad una casa editrice, anche a più di una, che poi stamperà e venderà.
Ovviamente si parla di vesione digitale.
In questo modo si garantisce il diritto di autore, l'autore potrà vendere a prezzi più bassi perché guadagnerebbe molto di più, ma si garantiscono anche le case editrici che spenderebbero meno e potrebbero vendere a prezzi più bassi di ora, con il vantaggio che loro venderebbero copie stampate.
E inoltre si differenzia la vendita tra - e funziona in special modo con i libri scolastici - il professionista e lo studente, per esempio.
Anche nei libri di narrativa l'opzione può funzionare. E tutto sarebbe gestito dall'autore o da chi per lui, quindi senza Siae o con un compito molto ristretto.
P.S. Scaricare illegalmente versioni digitali è un problema di introiti fino ad un certo punto, parlo anche di film, musica, videogame o software. Il 95% di chi scarica illegalmente non comprerebbe mai la versione originale o quasi mai, io di quel libro se non avessi trovato la versione digitale ne avrei fatto a meno, se non avessi trovato TED da scaricare avrei aspettato che venisse trasmesso in TV, se non avessi trovato FIFA12 da scaricare non lo avrei mai comprato... Invece i libri che mi interessano li compro siano digitali o cartacei, i film che mi interessano vado a vederli al cinema, i videogame che mi interessano veramente li compro, così come la musica. Quello che voglio dire è che non so quanto più mercato ci sarebbe se non ci fossero le copie illegali. Io da quando si sacrica da internet compro più o meno lo stesso numero di cd, di dvd, di libri o di videogame di prima e vado tanto come prima al cinema, quello che scarico non lo comprerei, ne farei a meno semplicemente. Da me prendono tanti soldi come prima. Anzi il downloading mi ha portato a conoscere gruppi musicali, per esempio, che non avrei mai conosciuto e di cui ho successivamente comprato cd e visto live.
Prendiamo per un attimo come esempio il software che nel campo del copyleft è all'avanguardia. Molti software vengono distribuiti free per licenza privata e a pagamento per licenza professionale.
Anche i software non free subiscono questa cosa, prendiamo Autocad, costa più di 1000 euro, uno come me che lo usa per imparare o per fare quattro stronzate, non spende 1000 euro, lo scarica, ma Autodesk lo sa e non ci rimette. I soldi li fa con i professionisti che non possono usare una versione pirata, anzi più persone imparano a usarlo, anche con copie pirata, più vendono. E questi software vengono craccati in pochissimo tempo, il che mi porta a pensare che o vengono craccati dall'interno, oppure fanno in modo che possano esserlo.
Insomma, aprire il mercato al copyleft, al CC, garantendo sì il diritto d'autore (anche i software open source mantengono il diritto d'autore) e non è detto che debbano essere gratuiti ma ad un prezzo ragionevole, potrebbe aprire e allargare il mercato, portando alla fine vantaggi sia a chi legge, sia a chi scrive, sia a chi pubblica