Ermione
2011-06-07 05:24:07 UTC
"Le mani dell'uomo non sanno creare: avide, strappano anche l'anima al prossimo e la loro cupidigia trova pace solo nella sterilità. Le mani dell'uomo amano circondarsi di morte e orrore e se nel mondo, dal suolo arido, nasce un barlume di luce, hanno gioia solo quando riescono a soffocarlo.
Sapevo della crudeltà dell'uomo, ma fu quella notte che mi resi conto realmente dell'orrore che poteva nascere dalle nostre mani: e quando l'uomo si rende conto dell'abominio a cui ha dato vita resta atterrito dalla propria creatura, dalla sua gola nascono solo urla e terrore e il suo corpo sconvolto si muove senza controllo nella disperata fuga verso una vana via di salvezza. Io, invece, restai immobile quella notte. Immobile, mentre si consumava sotto i miei occhi la tragedia cui avevamo dato adito.
Guardai, oltre la vetrata impregnata di sangue, la creatura martoriata e affranta, ora immobile anch'essa, dopo la violenza esplosa dalla sua anima. I suoi occhi non avevano espressione: gelidi, morti, fissi in un punto lontano. Posai la mia mano sulla barriera di vetro che ci separava. Sentii tremare ogni fibra del mio essere.
La povera creatura alzò lo sguardo e, per un istante, i miei occhi furono nei suoi. La vidi avanzare, mestamente, e dentro di me desiderai che i suoi occhi prendessero vita di nuovo, infiammati dall'odio: desideravo avere la mia punizione.
Non volevo fuggire da lui, non volevo il suo perdono, non volevo la sua pietà: volevo solo il suo dolore, sulla mia pelle. Sentii una lacrima scaldare il mio viso e, mentre serravo gli occhi, il vetro s'incrinò sotto le mie dita."
Ditemi cosa ne pensate. Mi interessa non solo il punto di vista grammaticale, ma sopratutto quello sentimentale. Siate sinceri.