Specchio800
2010-01-12 03:05:11 UTC
In ambito letterario, quali sono le peggiori traduzioni di titoli di romanzi in cui vi siate mai imbattuti?
La libertà del traduttore di ri-creare non dovrebbe fermarsi davanti al rischio di compromettere completamente il messaggio che l'autore voleva trasmettere?
Perché tradurre "Goodbye, Columbus" di Roth con "La fidanzata di Tony" o "La ragazza di Tony"?
Perché oltre a "La luna nel vicolo", traduzione letterale di un libro di Goodis, esiste anche la "ricreazione" "C'è del marcio in Vernon Street"?
Il traduttore (o chi per lui) in questi casi, non impone una chiave di lettura sua, personale, ai lettori?