Domanda:
Quali sono i libri-sasso che hanno dato il via ai cerchi nello stagno letterario?
Moiety Yeeshaval
2010-09-22 08:02:29 UTC
Questa metafora è per indicare quel particolare fenomeno di imitazione che segue l'uscita di un libro di grande successo.
Se ci fate caso, capita spesso che vi siano dei libri che portano un argomento/genere alla ribalta, e subito seguono un buon numero di altri libri che proseguono il filone......come, per l'appunto, i cerchi che si allargano a partire da un sasso gettato in uno stagno.

Ricordo d'averlo visto accadere con Il Codice da Vinci (carrettate di libri storico-mistici, traboccanti di templari, fratellanze segrete e misteri da svelare), Harry Potter (camionate di libri sui maghine e maghetti) e la saga di Twilight (vagonate di romanzi sui vampiri).


Mi dite quali sono i libri (non necessariamente contemporanei) che hanno creato un filone letterario?
Diciannove risposte:
Nebulas in Red
2010-09-22 10:26:01 UTC
Ciao Yeesh. Moltissime grandi opere hanno fatto da sasso nello stagno, in Italia soprattutto per l'affanno cronico della nostra letteratura che ha sempre, negli ultimi 200 anni, avvertito l'eco delle tendenze europee con ritardo. Potrei davvero partire da allora ma è troppo parlarne ora, posso però farti una serie di esempi esplicativi. All'inizio fu Manzoni, in effetti I Promessi Sposi portava in Italia il romanzo storico di Walter Scott, e da quel momento l'imitazione divenne lo sport preferito. Poi fu il caso del Verismo, di Verga, che tradusse in Italia (ma in contemporanea in effetti) il naturalismo francese, dando vita a una serie di epigoni soprattutto al sud. Poi saltando un po' che potrei tediare amaramente, forse i risultati migliori sotto quest'aspetto sono stati la scoperta di Svevo, le cui opere risalivano a molti anni prima, e che diede vita alla letteratura psicologica e al personaggio dell'inetto, l'antieroe del novecento. Poi la sperimentazione di Gadda, che con Quer pasticciaccio brutto... tornò alla scelta dialettale e di lì in tanti ne recuperarono la forza evocativa. Invece La cognizione del dolore fu determinante per la letteratura di carattere psicologica, in termini più tecnici e intimi rispetto a Svevo (senza di lui non potremmo avere un capolavoro come Il male oscuro di Berto). Ancora ti direi delle opere di Paolo Volponi (Memoriale) e Ottiero Ottieri (Donnarumma all'assalto) che hanno aperto al rapporto letteratura e fabbrica. Pasolini e il suo realismo hanno bucato le resistenze borghesi all'indagine nelle periferie del sottoproletariato, e da lì un fiume di inchiostro fino a Walter Siti oggi e tanti altri. Moravia aprì invece alla letteratura d'interni borghese, ambienti rarefatti, salotti notabili, cui attinse molto anche il cinema (da Visconti al Fellini più concreto. Ma anche all'estero basterà ricordare tre fenomeni particolari: Joice per la frantumazione del linguaggio e del concetto. Proust per il filone legato alla memoria e alla caduta nel passato come a riviverlo. Kafka per la distorsione in qualche modo espressionista del senso e dell'ambientazione. Credo che questa prima puntata del programma "Un libro per Yeesh" possa bastare...anfff....anffff.....



@Claudio G: grazie grazie...vedo che anche tu sei delle "mie parti" ;-)



@Yeesh: secondo te che ho detto di così sbagliato? La mia è una domanda sociologica eh? Voglio capire cosa è passato per la testa ai miei tre amici che mi seguono...
anonymous
2010-09-22 16:25:35 UTC
Io azzardo una risposta, ditemi se è una baggianata.



Dopo Il cacciatore di aquiloni non c'è stato un po' un boom di libri che richiamassero il tema Afghanistan & co?

Poi...Edgar Allan Poe è stato un po' il padre del romanzo dell'orrore: da lui in poi ci sono fior fiori di romanzi di questo tipo!
Angelarò
2010-09-22 22:28:29 UTC
Stieg Larsson - pace all'anima sua - con la trilogia di Millenium ha aperto la strada, che dico: un'autostrada!, a una caterva di libri di autori svedesi che chi se li era mai filati prima d'ora? Nessuno; ma adesso le case editrici fanno a botte per accaparrarsi i diritti di questi autori fino a ieri sconosciuti che secondo me non faranno che chiedersi: perchè tanta grazia? perchè proprio a me? cosa ho fatto per meritarmela? Boh, non c'è risposta.

Potrei farti una lista di nomi lunghissima, ma sono piuttosto difficili da scrivere oltre ad essere impronunciabili, e allora che te la faccio a fa'?

Buonanotte ;-)
claudio g
2010-09-22 17:57:55 UTC
Io penso a Conan Doyle col suo Sherlock Holmes, in particolare col " Mastino dei Baskerville" come inizio del filone poliziesco in senso stretto, dopo appunto il già citato Edgar, al quale aggiungerei

l' altrettanto sfruttatissimo Arsenio Lupin, ladro gentiluomo di Maurice Leblanc del 1907.

Ma se penso a come il Leopardi parla della luna nei suoi Canti,

O graziosa luna...

...alle mie luci

Il tuo volto apparia...

...0 mia diletta luna...

mi viene in mente che pima di lui il significato del nostro satellite era ben diverso quello, quindi penso che gli innamorati gli debbano qualcosa, ovunque lo abbiano letto .

Vado alla greppia scusami...

Emìle Zola col suo "Germinal", che ho letto, ha dato una buona spinta al romanzo sociale.

L'Orlando Furioso dell'Ariosto ha dato il via al genere epico-cavalleresco, mentre al Manzoni, con i suoi "Promessi..." è imputabile il genere del romanzo storico, anch'esso largamente sfruttato anche i giorni nostri.

Volendo si può individuare un filone che lega le "Metamorfosi" di Ovidio con Dante e con Shakespeare, attraverso "l'ars amandi".

Al "Canzoniere" del Guinizzelli si deve l'inizio dello stilnovismo, a cui si aggiungerà Dante con la sua

"Donne ch'avete intelletto d'amore ".

Dal "dolce stil novo" parte un filone di rivalutazione della donna che arriverà al romanticismo.

Certamente i " Dolori del giovaneWerther" di J.W.Goethe,

Scritto nel 1774, ha dato il via al filone romantico del tipo "amore e morte", mentre

all' "Antigone" di Sofocle si deve il filone del conflitto fra legge naturale e legge dello stato, che ispirerà il filosofo Hegel, ma è stra-copiato anche ai giorni nostri, sia nei libri, che nei film, ma soprattutto nelle carte costituzionali di molti paesi democratici.



P.S.: vabbè, in verità il primo a scrivere romanzi a sfondo sociale fu Charles Dickens...chi non ha letto Oliver Twist?
?
2010-09-22 15:11:35 UTC
Credo che basti citare il nome di Tolkien per quanto riguarda il genere fantasy.
Passer@ Scopaiol@
2010-09-22 20:08:45 UTC
Come non citare il sommo Federico Moccia, che con le sue Opere ha portato alla ribalta la stupidera degli adolescenti?



Poi tempi addietro, uno lanciò la moda dei libri in latino, e tutti a seguire: Ovidio, Seneca, Apuleio, che grandi capre!!! Non potevano scrivere in italiano? no, c'era la moda del latino.
Ariel77
2010-09-22 18:06:17 UTC
l'hai già detto tu: il Codice da Vinci



e spero non abbia creato nulla, vista la pessima qualità dell'originale...................



:-\



Ariel



.
anonymous
2010-09-22 15:58:26 UTC
Walden, ovvero La vita nei boschi (Walden) - di Henry David Thoreau ( 1854 )



Il vagabondo delle stelle - d Jack Kondon ( 1915 )
saga22
2010-09-22 15:34:53 UTC
il castello di otranto

frankenstein
-Klepto -
2010-09-24 08:28:56 UTC
Angela ma preceduto di un soffio...

Noto che le librerie ora sono piene di libri "svedesi"....boh???



Posso citare un cerchio...che deriva da un altro...



Twilight

....

Cime tempestose

....

Orgoglio e pregiudizio



e non so se hai visto tutti i libre NUOVI che sono usciti sul genere...
Lino
2010-09-22 15:06:29 UTC
Il nome della rosa

Il pendolo di Foucault

I delitti della rue Morgue (Poe)
anonymous
2010-09-25 11:30:32 UTC
la Bibbia, un libro che ha fatto più che danni e che ha creato guerre inutili.
anonymous
2010-09-24 19:09:42 UTC
Louis-Ferdinand Céline..

la cosa più bella al riguardo la si trova in una sua intervista..

"Chi sa quanti hanno cercato di copiare il mio stile…ma non possono. Non possono riuscirci per quattrocento pagine di seguito, provateci, non ce la possono fare… questo è tutto quello che ho, solo stile, nient’altro."
blizzard
2010-09-24 09:55:40 UTC
Segnalo esclusivamente Thomas De Quincey che con il suo "confessioni di un consumatore d'oppio" diede la stura ai vari Burroughs, Kerouak, Bukowski, Christiane F.,...

(e' parecchio tirata per i capelli, ma de Quincey è un mio piccolo pallino)



Poi ci sono sassi antichi, come il Kama Sutra e Saffo.

Da loro prendono le mosse Catullo, Ovidio, Boccaccio, Ruzzante.

Ma anche de sade, henry miller, anais nin, colette, nabokov, p. reage, bukowski (di nuovo, maledetto vecchiaccio!)...
?
2010-09-27 18:04:14 UTC
Non esistono libri sasso, esistono solo libri per i quali non sono pronto.
anonymous
2010-09-27 14:11:54 UTC
io questa cosa l'ho notata solo dopo twilight & co.

se vai in libreria trovi addirittura un intero scaffale dedicato ai vampiri...
macchi netta♥
2010-09-26 17:53:38 UTC
non capisco se lo dici come cosa negativa o come semplice osservazione del fatto..io ho letto in ordine sparso faulkner<8l'urlo e il furore),salinger(il giovane holden) e haddon(lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte),pure quello è un filone..l'autismo o problematiche simili hanno creato un cerchietto piccolo nello stagno..ma per me incisivo

e se vuoi anche uno stile narrativo unico..e a mio parere difficilissimo da rendere interessante.Loro ci sono riusciti,a me sono piaciuti molto..non so se ci sia stata imitazione o meno,cronologicamente è facile individuare il primo e l'ultimo,ma ecco,non credo si sia trattato di un boom di vendite..

più che altro di un tema tutto nuovo da inserire in un romanzo
optimist
2010-09-26 10:01:06 UTC
Devo ammettere di essermi fatto coinvolgere nel filone del Codice,poi non ricordo altro.

In pratica non ho letto tutti i romanzi scritti sulla falsarige del Codice (che,per inciso,continuo a ritenere uno del migliori libri che abbia mai letto),ma mi sono letto un bel po' di libri che spiegavano dove sbagliava ( o meglio,inventava) il Codice e quali fossero le realtà certe (in pratica,nessuna).
♬ⓝⓔⓦ ♫ⓨⓞⓡⓚ ♫ⓖⓡⓞⓞⓥⓔ♬►ιт ιѕ fяєє ☼
2010-09-24 19:50:33 UTC
Libri che parlano della fine del mondo. Ok, magari adesso sono un pò diminuiti ma fino a qualche tempo fa le librerie erano stra piene di libri che parlavano di teorie misteriose, dei Maya e via dicendo. Un libro che forse viene chiamato in causa è 2012: la fine del mondo? Di Roberto Giacobbo. Ma c'è stato un boom di questo argomento che ne sono usciti parecchi contemporaneamente. E ultimamente noto che nel mondo fantasy si stanno facendo largo gli angeli oltre che ai vampiri. Indubbiamente.


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