Io penso a Conan Doyle col suo Sherlock Holmes, in particolare col " Mastino dei Baskerville" come inizio del filone poliziesco in senso stretto, dopo appunto il già citato Edgar, al quale aggiungerei
l' altrettanto sfruttatissimo Arsenio Lupin, ladro gentiluomo di Maurice Leblanc del 1907.
Ma se penso a come il Leopardi parla della luna nei suoi Canti,
O graziosa luna...
...alle mie luci
Il tuo volto apparia...
...0 mia diletta luna...
mi viene in mente che pima di lui il significato del nostro satellite era ben diverso quello, quindi penso che gli innamorati gli debbano qualcosa, ovunque lo abbiano letto .
Vado alla greppia scusami...
Emìle Zola col suo "Germinal", che ho letto, ha dato una buona spinta al romanzo sociale.
L'Orlando Furioso dell'Ariosto ha dato il via al genere epico-cavalleresco, mentre al Manzoni, con i suoi "Promessi..." è imputabile il genere del romanzo storico, anch'esso largamente sfruttato anche i giorni nostri.
Volendo si può individuare un filone che lega le "Metamorfosi" di Ovidio con Dante e con Shakespeare, attraverso "l'ars amandi".
Al "Canzoniere" del Guinizzelli si deve l'inizio dello stilnovismo, a cui si aggiungerà Dante con la sua
"Donne ch'avete intelletto d'amore ".
Dal "dolce stil novo" parte un filone di rivalutazione della donna che arriverà al romanticismo.
Certamente i " Dolori del giovaneWerther" di J.W.Goethe,
Scritto nel 1774, ha dato il via al filone romantico del tipo "amore e morte", mentre
all' "Antigone" di Sofocle si deve il filone del conflitto fra legge naturale e legge dello stato, che ispirerà il filosofo Hegel, ma è stra-copiato anche ai giorni nostri, sia nei libri, che nei film, ma soprattutto nelle carte costituzionali di molti paesi democratici.
P.S.: vabbè, in verità il primo a scrivere romanzi a sfondo sociale fu Charles Dickens...chi non ha letto Oliver Twist?